NO alla camorra SI alla LEGALITA’!

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Non possiamo pensare di costruire la Campania giovane che abbiamo in mente senza fare della legalità un punto fermo della nostra azione di governo del territorio. Oggi sono stato a Forcella (Napoli) per una visita ai beni confiscati alla Camorra, precisamente al clan Giuliano, che ora ospita un centro di aggregazione giovanile e la sede del Telefono Azzurro Onlus. Sono questi segnali ed esempi straordinari di presenza dello Stato in contrasto alla criminalità organizzata. Sono queste le azioni che crediamo le istituzioni debbano mettere in campo, senza lasciare il minimo dubbio, la minima ombra sulla loro azione di governo. Purtroppo negli ultimi tempi, invece, abbiamo assistito preoccupati a segnali di segno diverso.

Aldilà di una politica degli annunci, la sostanza dei fatti segnalano un indebolimento complessivo delle azioni di contrasto alle mafie. Le nuove norme e i preoccupanti annunci di riforma sulla normativa dei beni confiscati, i tagli ai fondi per la sicurezza e le forze dell’ordine ed altri preoccupanti interventi governativi, ci consegnano un quadro abbastanza negativo su come in questo Paese si conduca una seria battaglia per la legalità. Noi invece siamo convinti che non ci possa essere futuro e speranza per questa Campania senza sconfiggere il cancro della camorra, senza sradicare territorio per territorio la presenza dei clan, senza far cessare l’odioso giogo del racket e dell’usura che comprime le nostre economie. In questa direzione un rinnovato impegno delle Regione Campania sarà necessario per ridare respiro alla nostra terra, per costruire un patto generazionale che disegni un domani libero dall’opprimente presenza della camorra. Immagino ad esempio la possibilità di incrementare i fondi a sostegno delle vittime delle estorsioni, che con coraggio denunciano; l’azione profonda e capillare per arginare e cancellare l’abbandono scolastico minorile, vero bacino per la criminalità; azioni di sostegno alle imprese che investono nell’emersione dal lavoro nero, ulteriore segnale in molti territori della presenza della camorra. La politica, quella buona, quella al servizio della collettività, ha il dovere di muovere i primi passi, il dovere di fare nomi e cognomi, di saper dire dei no alzando quotidianamente l’asticella della sfida ai poteri criminali.

La Campania Giovane è soprattutto questo.

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