Pd Campania, agenda politica irreale

Nel Pd a Napoli e in Campania è mancato il dibattito, e oggi è caratterizzato da un gruppo dirigente impegnato a tenere insieme le componenti, più che a far progredire il partito. Un partito che in tre anni si è riunito in direzione solo cinque volte.

Gran parte dei Comuni in Campania sono commissariati e abbiamo molti circoli senza segretari sia nel territorio partenopeo che nel casertano. La segretaria regionale ha fatto riferimento a un’agenda che non trova riscontro nella realtà: o ha voce flebile ed è poco autorevole, o la sua voce non raggiunge tanti perché non c’è più nessuno.

Nelle città italiane dove si è perso, i segretari hanno rimesso il mandato: non sento invece una riposta chiara sul voto di Napoli. Basta con il partito delle componenti, le rendite di potere rischiano di consumarsi quando arrivi all’11 per cento. Tutti dobbiamo metterci in discussione, non servono restyling inutili.

Serve costruire un gruppo dirigente autonomo e libero, non fedele a qualcuno a Napoli o a Roma.

È quello che ho detto ieri nel mio intervento alla direzione regionale del Partito Democratico, convocata per discutere della debacle elettorale a Napoli e negli altri Comuni.

Questo è il racconto dalla stampa di oggi:

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