Porto di Napoli ancora senza guida, situazione allo sbando

È ormai da oltre 36 ore che l’Autorità Portuale di Napoli è formalmente e ufficialmente senza guida.

Sono infatti scaduti anche i tre mesi di incarico che il ministro Lupi aveva affidato all’ammiraglio Angrisano, senza che nel frattempo si sia provveduto finalmente alla nomina di un Presidente né a un decreto di proroga, che al momento è l’unico esito possibile di questa triste e irresponsabile vicenda. Né il ministro Lupi, né il governatore Caldoro sembrano rendersi conto di quanti danni stia determinando questa incertezza sulla guida del primo polmone di economia regionale, una situazione ormai allo sbando.

I tre mesi di commissariamento dovevano servire, oltre che ad avviare un’operazione di trasparenza necessaria dopo i fatti di cronaca, anche a permettere al ministro Lupi di nominare un nuovo presidente dell’Autorità Portuale: ebbene, sono scaduti anche i tempi supplementari, ma niente è cambiato. Anzi, non è stato neppure chiarito se il nome del Presidente verrà dalla vecchia terna, oppure se ci sono i margini per azzerare la procedura e ripartire con una nuova.

L’unica certezza è che il Porto di Napoli viene proiettato verso la soglia del secondo anno consecutivo di commissariamento, prolungando lo stato di incertezza che danneggia le imprese e i lavoratori che operano nel Porto, come testimoniano anche gli ultimi dati sulle crociere: lo scalo partenopeo fa segnalare -4,4% di passeggeri e -10,6% di toccate nave. Chi siede in comitato portuale, a cominciare dal Presidente della Regione Campania e dal Sindaco di Napoli, dovrebbe quanto meno informarsi e informare i cittadini su cosa intende fare il governo per dare al più presto una governance credibile e competente a un ente che regola uno dei settori più importanti dell’economia campana.

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