La qualità di un amministratore, sono convinto, si giudica anche e soprattutto dalla capacità di prendere delle decisioni. E, almeno da questo punto di vista, non si può dire che il nostro Governatore sia un fulmine di guerra. Un esempio su tutti: la composizione della Giunta. Da quasi due anni la Campania non ha un assessore all’agricoltura, dopo il pronunciamento del TAR che ha contestato a Caldoro il mancato rispetto delle quote rosa in Regione facendo di fatto decadere l’ex assessore Vito Amendolara (oggi “consigliere regionale delegato all’Agricoltura”). Un paradosso, questo, cui Caldoro non ha mai pensato di dover porre rimedio. Eppure in Campania buona parte del PIL è legato proprio alle produzioni agroalimentari. Ma tant’è, quella delle politiche agricole non è l’unica delega nell’occhio del ciclone. È da ormai più di un anno che Caldoro ha annunciato un ‘imminente’ rimpasto di Giunta. Doveva servire, nelle intenzioni, a riequilibrare il peso di partiti e correnti del centrodestra, ma sta diventando un vero e proprio caso. Anche perché, dopo dodici mesi di annunci, smentite, polemiche, sembrava che la quadra fosse stata trovata: dentro Martusciello e Nugnes, fuori almeno un assessore ‘tecnico’. Chi? Gaetano Giancane, generale della Guardia di Finanza imposto – per sua stessa ammissione – dall’ex ministro Giulio Tremonti a difesa dei conti della Regione. Caldoro avrebbe voluto togliergli la delega al bilancio e spostarlo a capo della Soresa, la società regionale che dovrebbe razionalizzare la spesa sanitaria. Solo che il Governatore ha fatto i conti senza l’oste: “Non sono intercambiabile, sono stato mandato qui per fare l’assessore al bilancio. Al contrario, vado in pensione”, ha dichiarato Giancane in un’intervista al Mattino, mettendo di fatto in crisi Caldoro e la maggioranza. Così, come in un gioco dell’oca, dopo più di un anno siamo di nuovo al punto di partenza. Senza sapere chi sarà chiamato a gestire deleghe delicatissime e con un’unica certezza: le famiglie e le imprese campane non possono più sopportare l’immobilismo e l’incapacità di prendere decisioni di questo governo regionale.