Caro Caldoro, la Campania non può essere l’Ohio

La Campania potrebbe essere l’Ohio d’Italia, c’è una situazione di sostanziale parità che può essere risolta negli ultimi quindici giorni”. Ai paragoni azzardati in questi tre anni di consiliatura Stefano Caldoro ci ha abituati. Mai però si era spinto così in avanti: paragonare – anche solo per le elezioni politiche – la Campania all’Ohio è davvero inopportuno. A me sarebbe piaciuto se il Presidente avesse paragonato la nostra regione a uno Stato americano per ben altri motivi. Che so?, la puntualità e l’efficienza dei trasporti pubblici, i livelli occupazionali, il sistema universitario, la valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici, la ricchezza prodotta, gli investimenti fatti dalle Istituzioni nelle nuove tecnologie o nel sostegno alle imprese di giovani. Poiché questo non è possibile, Caldoro ci accosta all’Ohio solo per questioni elettorali. Ma neanche in quel caso il paragone regge, caro Presidente: in Ohio i Repubblicani non permetterebbero mai a chi ha avuto legami così stretti con boss della mafia di candidarsi in Parlamento. 

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