Dopo quanto accaduto la scorsa settimana, con il flop della maggioranza e l’assemblea sciolta a causa dell’assenza del numero, “il consiglio regionale ha dato un segno di vita”. Si apre così l’articolo su Il Mattino che racconta la seduta di ieri, nella quale sono stati approvati alcuni importanti provvedimenti per l’economia della nostra regione.
Resta ancora aperta la questione dell’incapacità di questa maggioranza: anche ieri, solo la responsabilità del Partito Democratico ha consentito di raggiungere questi obiettivi. Siamo arrivati al paradosso: l’agenda viene dettata dal principale partito di opposizione.
Innanzitutto, è arrivato il via libera alla legge che riforma i Consorzi Asi.
Il sistema produttivo ci chiede procedure e norme che non blocchino lo sviluppo, ma anzi amplino le opportunità di crescita. E questa riforma, grazie anche agli emendamenti presentati e al lavoro di discussione portato avanti in questi mesi in Commissione, risponde a questa esigenza e consente di velocizzare gli iter burocratici.
Con la nuova legge sarà possibile preservare la destinazione industriale delle aree su cui insistono insediamenti produttivi. Inoltre, gli emendamenti da noi presentati consentono di aprire le Asi anche alle imprese artigianali; istituire gli sportelli unici consortili, che serviranno a raccordare i vari Comuni e la Regione; creare un rapporto diretto con le Università e i Centri di Ricerca, per favorire l’accesso al lavoro dei giovani studenti; individuare le cosiddette Apea (Aree produttive ecologicamente attrezzate), realizzando servizi e infrastrutture a supporto di chi lavora e vive in questi ambienti, ad esempio con asili nido, istituti di credito, servizi per la formazione.
Dobbiamo superare la frammentazione del nostro sistema economico: la presenza in campo di troppi attori e troppi strumenti, in una condizione economica profondamente complicata, rischia di imbrigliare il settore produttivo. C’è quindi bisogno di una sintesi, di un quadro strategico lungimirante in cui inserire tutti gli interventi, ripensando funzioni e ruoli dei Consorzi e provando a non consumare nuovo suolo per gli insediamenti, visto anche che nelle varie zone Asi in regione c’è disponibile il 40 per cento di aree, in particolare nelle province di Napoli e Caserta.
Buone notizie anche sul fronte del florovivaismo, perché è stato finalmente approvato il Regolamento di attuazione delle norme per la realizzazione di impianti serricoli funzionali allo sviluppo delle attività agricole, completando un lungo iter che consentirà finalmente di disciplinare la regolarizzazione e la realizzazione di questi impianti.
Il tutto avviene a tre anni di distanza dall’approvazione della legge 13, da me presentata, che ha introdotto due concetti normativi essenziali per il comparto: la regolarizzazione di impianti serricoli esistenti alla data di entrata in vigore della legge e la possibilità di realizzare avanserre per allocare servizi, impianti e attrezzature.
Le disposizioni contenute nel regolamento daranno certezza a tutti gli operatori orto-florovivaistici interessati all’innovazione e all’ammodernamento delle proprie aziende, sostenendo un settore di eccellenza della nostra Campania.
Va sottolineato che il regolamento doveva essere emanato dalla Giunta e approvato dall’aula entro i 60 giorni dalla pubblicazione della legge 33, avvenuta a dicembre 2012. È servito quasi un anno, invece, per arrivare al risultato odierno. Ora, tocca alla Giunta Regionale, e in particolare all’Assessore Nugnes, monitorare la piena attuazione di quanto è scritto nelle leggi e nel regolamento, anche in merito alle procedure amministrative che coinvolgono gli enti territoriali, tenuto conto che la scadenza per la regolarizzazione degli impianti serricoli è fissata al prossimo 31 dicembre.
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