Rimbalzano le notizie dei furti ai negozi di alimentari, alle farmacie e degli assalti ai supermercati, da Palermo alla Puglia, alla Campania, ma anche in Emilia Romagna, in Lombardia.
C’è un esercito di disperati che si prepara a combattere “la guerra contro la fame”. Si organizzano gruppi su Facebook che si danno appuntamenti, il prossimo “assalto” è fissato per il 3 aprile. È quell’esercito di invisibili che al Sud conta 4 milioni di persone che vivono (sic!) di sommerso. Quel mondo di lavoro nero che da un lato ha garantito negli anni una certa “pace sociale”, dall’altro ha aggravato la condizione di impoverimento del Mezzogiorno, e in tanti casi foraggiato il malaffare.
Le grida che si stanno ascoltando nei quartieri più popolari di #Napoli, dalla #ZonaOrientale ai #QuartieriSpagnoli, nei comuni dell’area metropolitana e dell’intera regione, devono essere intercettate dallo Stato prima che lo faccia la camorra.
La storia ci insegna che in tante emergenze sociali la camorra ha cercato di affermarsi come baluardo della povera gente. Il rischio è che se la spesa non la garantisce lo Stato saranno i “muschilli” per conto delle famiglie criminali a farla recapitare nelle case dove non si può mangiare.
La camorra conosce bene il territorio nel quale vive, conosce le condizioni sociali, le fragilità delle famiglie. Sa leggere nel profondo il bisogno e le paure e di questo si nutre. Ecco perché dobbiamo arrivare prima noi in quelle case, in quelle famiglie, in quei bassi, nelle abitazioni popolari.
Il Ministro Enzo Amendola questa mattina ha parlato di una “crisi dell’economia reale e di sussidio europeo ai disoccupati e a chi rimarrà senza lavoro”, giusto.
Il Ministro Peppe Provenzano ha proposto di “allargare la rete delle tutele e del sostegno oltre il perimetro dei percettori del reddito di cittadinanza”, condivido. Esiste accanto alla enorme emergenza sanitaria una drammatica emergenza sociale. Se la affrontiamo oggi saremo più forti domani, anche nelle fondamenta democratiche e nella coesione sociale del Paese.
La #CAMPANIA sta facendo ogni sforzo possibile per combattere sulla trincea delle due emergenze. Oggi però è il tempo di parlare anche di un “Contributo di sopravvivenza”, poi verrà quello di un Piano straordinario per le infrastrutture ed il lavoro. Un contributo, una tantum assegnato attraverso gli ambiti sociali di zona, alle istituzioni di maggiore prossimità con il territorio ed i cittadini: i comuni.
Una quota del Fondo Sociale Europeo destinato alle famiglie indigenti per garantire la spesa, la sopravvivenza, per non morire di fame. Dobbiamo provarci subito, prima che i soldi arrivino dalla camorra che oltre a comprare la spesa comprerà anche la vita, il silenzio, la compiacenza di tanta fragilità!
Vincenzo De Luca