La Commissione Bilancio ha avviato l’esame della Proposta di Legge “Modifiche alla legge regionale 17 agosto 2014 n.16-Interventi di rilancio e sviluppo dell’economia” e, subito si sente puzza di polpettone.
Com’era prevedibile,infatti, il collegato alla legge di stabilità è largamente influenzato dalla campagna elettorale e dalle pretese dei consiglieri di maggioranza. Ancora una volta, Caldoro e i suoi presentano una legge omnibus nella quale hanno infilato di tutto e di più, compresi provvedimenti che nulla hanno a che vedere con la manovra di Bilancio. Un vero e proprio polpettone indigesto per la Campania”.
Una lenzuolata di centinaia di emendamenti che diventano il regno del possibile e dei desiderata dei vari consiglieri di centrodestra, che intervengono sui temi più disparati: dalla deregulation sul terreno dell’urbanistica, tema sempre caldo nella nostra regione e al centro degli interessi della maggioranza, a interventi nel campo della sanità fino alla presentazione di vere e proprie proposte di legge, che mirano a scavalcare il lavoro regolamentare del Consiglio e delle Commissioni. Senza dimenticare i vari contributi a pioggia, come tra gli altri i 100mila euro per istituire il ‘Centro di Riferimento per le patologie dismorfiche dento-maxillo-facciali dell’età evolutiva’ all’A.O.U. Federico II di Napoli o i 200mila euro all’Asl Napoli 2 Nord per la fornitura di defibrillatori agli istituti scolastici del territorio.
Sul fronte del turismo, ad esempio, si continua a cercare di appesantire la governance della nascente Agenzia, con un emendamento che propone la creazione di Uffici Periferici che vanno nella direzione opposta a quella intrapresa con la cancellazione dei super-manager e dei responsabili territoriali. Così come sorprende il tentativo di sostituire Artigiancassa, espressione delle quattro principali associazioni di categoria in Italia e storico riferimento per la Regione Campania, nella gestione dell’accesso al credito per le imprese del settore, come stabilito dalla legge regionale 15/2014, individuando al suo posto una nuova società bancaria.
Siamo di fronte a scene da ultimi giorni dell’Impero: un’esperienza da chiudere e al più presto, nell’interesse della Campania e dei suoi cittadini.
Ecco qualche esempio: