I dati drammatici nel settore edile, in particolare in Campania (persi 35mila posti di lavoro e oltre 2mila imprese chiuse negli ultimi anni) sono in parte riconducibili agli effetti della crisi, ma richiamano anche alla responsabilità di politiche miopi e anzi sciagurate del governo regionale.
Ad esempio, la scelta di concentrare il 60% delle risorse Fesr sui cosiddetti grandi progetti si è rilevata sbagliata e inefficace. Non solo ad oggi la gran parte di quei progetti è ferma e sicuramente non sarà completata entro la fine della programmazione 2007/2013, ovvero il prossimo 31 dicembre, ma nel frattempo abbiamo congelato risorse che avremmo potuto immettere immediatamente nel tessuto produttivo.
Avevamo per tempo invitato la Giunta a riflettere sull’andamento e soprattutto sulle ricadute effettive delle politiche messe in campo per l’economia reale, in particolare per la vita quotidiana di famiglie e imprese.
Il risultato invece è il continuo ripetersi di annunci di cantieri, dei quali però non c’è ombra.