Garanzia Giovani, bisogna cambiare rotta

Gestione delle misure, limiti nel sistema di informazione e carenze di organizzazione e di coordinamento dell’intera macchina: sono queste le principali criticità, peraltro già segnalate nel corso dell’ultimo anno, che rischiano di vanificare l’importante occasione che il programma europeo Garanzia Giovani poteva rappresentare per tanti ragazzi e ragazze campani.

Per questo, ho ulteriormente sollecitato la Presidente della Commissione Speciale Trasparenza del Consiglio regionale, Valeria Ciarambino, a convocare quanto prima un’audizione sullo stato di attuazione del Piano regionale in Campania, anche perché i dati che arrivano dai monitoraggi effettuati a livello nazionale dal Ministero del Lavoro e Isfol e a rilento dall’Arlas sul piano regionale aprono diversi punti da chiarire e affrontare, per provare poi a cambiare passo nelle prossime settimane.

La Campania vanta alcuni primati negativi nell’applicazione del programma: innanzitutto, pur avendo ottenuto lo stanziamento più alto d’Italia, con 191 milioni di euro, ha la più bassa capacità di impegno della programmazione attuativa del Paese. L’Isfol infatti certifica che al 31 Luglio scorso la Regione ha impegnato solo 112 milioni di euro, pari al 58,8% delle risorse, mentre altre hanno già completato gli investimenti o sono vicini alla soglia del 100 per cento. Alla stessa data, poi, la Campania si caratterizza anche per avere il più basso dato di partecipanti registrati per regione di residenza sul totale dei Neet, avendo raggiunto circa il 25% della platea. Molto basso anche l’indice di copertura: al netto delle cancellazioni, in Campania al 31 luglio sono registrati al Programma 61.425 giovani, ma solo 33.891 sono stati presi in carico con “patto di servizio”, ovvero al 55,7%; in Veneto la quota arriva all’88%, in Sicilia al 73,3%, nel Lazio al 67,3%.

A livello regionale, i monitoraggi dell’Arlas sono fermi al 30 giugno 2015, e segnalano un altro dato avvilente: i giovani per i quali sono state attivate le misure di politica attiva finanziate da programma sono appena 5.091. Inoltre, continua a essere alto il numero delle cancellazioni, che sfiorano il 40% del totale delle adesioni, soprattutto a causa di mancata presentazione del giovane al colloquio o per assenza dei requisiti necessari, segno di un clima di sfiducia e disinformazione intorno a questo programma.

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