Il ministro Lupi decida in fretta sulla Presidenza del Porto di Napoli, è necessario un nome condiviso

Il Ministro Lupi prenda atto della impossibilità del nome di Riccardo Villari come presidente dell’Autorità portuale di Napoli e inviti gli enti locali a fornire un nuovo nome condiviso, che abbia tutti i requisiti e le competenze richiesti dalla legge, per evitare ulteriori lungaggini burocratiche e i ricorsi già annunciati dagli altri candidati. Gli assetti di potere interni al Pdl non possono bloccare ancora il più importante porto del Mediterraneo.

Così Antonio Marciano, vicecapogruppo del Partito Democratico al Consiglio regionale della Campania, dopo il parere negativo della Commissione trasporti della Camera alla nomina del senatore Villari alla guida dello scalo di Napoli.

La situazione del Porto di Napoli è assurda: da quasi un anno manca una guida certa al primo polmone di economia regionale, con due diversi ministri che hanno temporeggiato a lungo senza arrivare ad alcuna soluzione.

Per sfruttare davvero le opportunità che si presentano c’è bisogno di autorevolezza e certezza nel governo del Porto, mentre questo stallo rende di fatto impossibile adottare qualsiasi strategia di medio e lungo termine. Come già denunciato, l’attività dell’Autorità portuale partenopea è ferma da tempo a causa dell’incertezza sulla sua guida futura: non solo non si svolgono i comitati portuali (solo 5 in tutto l’anno), ma non è stato neanche approvato il piano triennale delle opere.

I dati economici dello scalo napoletano sono lo specchio di questa crisi: solo nell’ultimo anno, c’è stato un calo di almeno il 10% del traffico di contenitori, una diminuzione degli scali di crociera da 500 a 340 e, di conseguenza, una riduzione del personale delle aziende che operano all’interno del Porto.

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