Questo è il testo del mio intervento su Finmeccanica e ATR, ospitato oggi sulle pagine de Il Mattino.
Siamo ad un passaggio delicato per il destino industriale di uno tra i principali distretti produttivi della nostra regione: l’Aerospazio.
La Campania ha pagato il prezzo più alto di una stagione di desertificazione industriale, complice un progressivo svuotamento dei centri di eccellenza al Sud. Esemplare la vicenda Finmeccanica: dal 2010 ad oggi la Holding ha deciso lo spostamento della sede legale di Alenia da Pomigliano a Venegono e poi Roma; chiuso il sito produttivo di Casoria (completamente verticalizzato e tra i più efficienti) le cui attività solo in parte sono migrate verso Nola, per il resto si sono spostate verso l’Umbria; per ultimi la vendita di Ansaldo Breda e STS al colosso Giapponese Hitachi, la cessione del ramo d’azienda di Capodichino ad Atitech. A fronte del sacrificio chiesto a lavoratori e sindacati siamo ancora ben lontani dal vedere soddisfatte le condizioni sottoscritte tra le parti negli anni sul piano di nuovi investimenti e occupazione. Oggi però può aprirsi una fase diversa.
Da tempo si parla di un nuovo veivolo nei piani industriali di Alenia Aermacchi: il nuovo ATR NGTP (New generation turboprop). Il brand ATR è nel mercato civile aeronautico un brand di assoluta importanza. Più di mille veivoli consegnati negli ultimi 25 anni, una base clienti di 200 compagnie in quasi 100 nazioni, circa 1 miliardo di passeggeri trasportati. Il mercato aeronautico civile regionale già da qualche anno è maturo per assorbire un nuovo veivolo.
La nuova avventura industriale passa solo attraverso un diverso assetto societario tra Finmeccanica e i francesi di Airbus nell’ambito della controllata ATR. E qui la partita può diventare decisiva per l’Italia, la Campania e il Sud. La filiera istituzionale deve muoversi in piena sintonia e mai come oggi ce ne sono le condizioni. Il governo italiano deve lavorare verso quello francese per favorire questa nuova missione industriale per la quale l’AD di Airbus, leggendo recenti dichiarazioni, apre a questa possibilità. E poi governo nazionale e presidenti di Campania e Puglia verso Finmeccanica affinché il cuore della progettazione, della realizzazione, del finance del nuovo veivolo vengano assicurati agli stabilimenti di questa parte di Paese dove ATR ha avuto origine e si è sviluppato negli ultimi trent’anni.
Questo risultato sarebbe in parte forma di ristoro per quanto avvenuto negli anni ma soprattutto continuità e riconoscimento per le competenze tecniche, il Know how, la presenza di centri di ricerca all’altezza della sfida. Bene ha fatto il governatore De Luca a porre stesse condizioni al Ministro Padoan. Ma l’azione ed il protagonismo del governo regionale senza una sponda forte e convinta del Premier Renzi e dunque di Finmeccanica rischiano di essere insufficiente. La Campania ed il Sud possono e devono farcela, ma il governo nazionale e Finmeccanica devono remare nella stesa direzione. Qui ed ora ci giochiamo l’asset più rilevante per il futuro industriale del Mezzogiorno.
Solo con scelte strategiche ridiamo credibilità ed autorevolezza alla politica ed alle istituzioni a tutti i livelli.
Il nuovo ATR scelta strategica per la Campania e il Sud by AntonioMarciano