La differenza tra noi e loro

Micciché contro Grasso, Dell’Utri, Cosentino e Cesaro contro Rosaria Capacchione. Il confronto alle prossime elezioni politiche può essere riassunto anche così. Da un lato inquisiti, indagati, pregiudicati, dall’altro chi della lotta alla mafia ne ha fatto non solo una professione, ma anche e soprattutto una scelta di vita. Alla faccia di chi si ostina a dire che tra centro destra e centro sinistra non c’è differenza. Stavolta tra i due schieramenti non c’è un divario, ma un abisso, sia per le ricette economiche e l’idea di società che il PD e l’insieme delle forze riformiste hanno per il futuro del Paese, sia per la presentabilità dei candidati. Quelli che in queste ore il segretario Bersani sta scegliendo personalmente, ma anche quelli votati dai cittadini nelle parlamentarie del 29 e 30 dicembre, quando più di un milione di elettori di centrosinistra si sono recati alle urne per stabilire la lista dei candidati del PD al Senato e alla Camera. Due idee di Paese. A me convince quella che mette al centro il lavoro, la crescita, i giovani. Quella visione che parla di solidarietà, di merito. Quella idea di Paese che guarda all’Europa, che promuove cultura, formazione, ricerca. Un Paese che ha una politica industriale, che valorizza e sostiene lo straordinario mondo delle professioni e del lavoro autonomo. Un Paese che ha un’idea di presente a soprattutto un’ipotesi di futuro. Questo Paese può essere possibile se a vincere sarà l’alleanza delle forze riformiste e progressiste guidate da Pierluigi Bersani. Avanti fino alla vittoria, per noi, per l’Italia, per i suoi giovani.

Contatti

Ciao, hai un idea o una proposta, o semplicemente un feedback sul mio lavoro. Scrivimi e il prima possibile sarà in contatto con te.