A tutela innanzitutto dei giovani campani, la Regione deve attivarsi immediatamente per chiarire le disposizioni contenute nella nota 7435/2015 del ministero del Lavoro, con cui si pone un divieto all’attivazione di tirocini nella Pubblica Amministrazione nell’ambito del programma comunitario Garanzia Giovani.
La motivazione è chiara: lo scopo dei tirocini pensati per Garanzia Giovani è non solo la formazione, ma anche il potenziale inserimento o reinserimento lavorativo del giovane, e questo non può avvenire nella Pubblica Amministrazione, dove l’unica modalità di accesso è quella del concorso pubblico. In Campania rischiamo di avere pesanti ripercussioni, perché ad oggi sono stati già attivati numerosi protocolli con vari Comuni della regione e sulla misura ‘Tirocinio extra curriculare, anche in mobilità geografica’ sono stati allocati ben 30 milioni di euro. Per questo, in queste ore ho chiesto alle deputate campane del PD Valeria Valente e Valentina Paris di verificare nelle sedi opportune che il Governo chiarisca al più presto una vicenda esiziale per il futuro di tanti campani.
Capiamo che il presidente dell’Arlas D’Acunzi e l’Assessore Nappi sono in questi giorni distratti dalla campagna elettorale, ma è necessario un intervento per rassicurare i giovani che hanno aderito al programma comunitario e sono in attesa dei colloqui. Di certo, non basta la nota dell’Arlas della scorsa settimana a rasserenarci, ma serve un chiarimento definitivo del Ministero del Lavoro. Queste notizie, insieme a un sistema inefficace di informazione e a una organizzazione carente, rischiano di trasformare Garanzia Giovani in Campania da grande opportunità a flop, sprecando qualcosa come 191 milioni di euro, la dotazione più alta a livello nazionale.