Fesserie. Così l’Assessore al Personale, Pasquale Sommese, ha definito le mie accuse sulla riforma del personale varata qualche giorno fa dalla Giunta. Una riforma annunciata da oltre due anni e che ha visto la luce… di notte, dopo tre riunioni consecutive in extremis, con tensioni interne alla maggioranza e assessori poco convinti.
Fesserie, secondo Sommese. Che però, nell’articolo pubblicato da Il Mattino, non ribatte mai entrando nel merito della discussione, trincerandosi dietro all’attacco politico.
E quando lo fa, sbaglia.
È grave che l’Assessore al Personale della Regione ignori il numero esatto dei dipendenti: caro Sommese, il personale di ruolo non è formato da 4.776 persone, bensì da circa 5500. E i dirigenti non sono «meno di 200», ma 206.
Piccolezze, forse; inesattezze. Di sicuro, però, non «numeri veri», come invece l’assessore sostiene.
E che dire di questa frase: «Quando dice che la spesa dei dirigenti passa da 19 a 32 milioni non sa di che parla. Forse si riferisce al tetto massimo previsto calcolato su 350 dirigenti. Ma i dirigenti sono meno di 200»? Basta vedere la dichiarazione resa dallo stesso Sommese il 2 ottobre scorso, il giorno dopo l’approvazione della delibera: «Riduciamo le strutture dirigenziali dalle 528 del 2010 alle 350 di oggi, comprese quelle dei responsabili degli uffici di diretta collaborazione, realizzando un notevole risparmio in termini di costi con l’obiettivo di dare risposte rapide e puntuali alle domande che i cittadini rivolgono alla pubblica amministrazione».
Il fatto che non siano stati ancora nominati non vuol dire che non lo facciate. E con 350 dirigenti la spesa sarà esattamente quella da me denunciata. Basta solo fare la somma, caro Assessore. Non affidi altri incarichi per farsi fare due conti: li ho già fatti io. La prenda come una consulenza gratuita.
Ancora, l’Assessore sostiene che «ce l’abbiamo fatta con l’accordo di tutti. Anche dei sindacati. L’unico che non se n’è accorto è Marciano». Qualcosa deve essere sfuggito anche a lui: nell’ordine, hanno accusato la Regione di scarsa trasparenza e di mancanza di dialogo prima i sindacati di categoria di Cgil e Cisl, poi la Direr – il sindacato dei dirigenti – che è arrivata anche a fare ricorso al Tar. E solo il 4 ottobre scorso, il segretario generale di Cisl Campania, Lina Lucci, attaccava proprio Sommese e la sua riforma.
Insomma, caro Assessore: saranno pure fesserie, le mie. Ma purtroppo la realtà dei fatti non è quella che racconta lei.
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