La Regione sta lavorando per trasformare l’area industriale di Acerra, e in particolare il sito dell’ex Montefibre, da paradigma di sconfitta e di scelte sbagliate o non compiute nel corso di tanti anni a luogo di rilancio e di ripartenza, simbolo della rinnovata attenzione al destino industriale della Campania.
È quanto ho detto nel corso dell’audizione della III Commissione consiliare permanente Lavoro e Attività Produttive sulla vertenza relativa ai lavoratori della ex Montefibre di Acerra.
Un percorso che si articola in diversi interventi, a cominciare dal lavoro, portato avanti insieme al Mise, per definire una nuova perimetrazione delle aree di crisi industriale della regione, che consentirebbe di attivare tutte le misure previste nella legge 181. Accanto a questo, poi, bisogna mettere in atto tutte le procedure per il riconoscimento del territorio di Acerra tra le aree di crisi complessa.
Come Regione, poi, abbiamo già investito risorse sul Patto per il Sud, per garantire la nostra quota di finanziamento ai Contratti di Sviluppo per investimenti superiori a 20 milioni di euro, e stiamo inoltre lavorando per aumentare la quota di decontribuzione relative alle nuove assunzioni, cui attingere dal bacino dei lavoratori in cassa integrazione, e per aumentare le disponibilità sul Credito di imposta, per rendere più attrattivi e competitivi i siti industriali per potenziali investitori nazionali e internazionali. Tutto questo deve essere portato a termine entro un tempo e delle scadenze ben precise, quelle cioè fissate dalla curatela fallimentare prima della messa all’asta del sito e quella, a medio termine, relativa alla fine della copertura degli ammortizzatori sociali.