Siamo dentro un passaggio epocale della storia dell’umanità perché questa emergenza globale sta cambiando nel profondo gli equilibri sociali, geografici, economici e politici di tutto il mondo. 

Sono troppe le fragilità mostrate del sistema internazionale e, in particolare, dall’#Europa che rimane ancora un sogno da realizzare. 
Eppure in questa difficoltà abbiamo riscoperto un sentimento di appartenenza che supera i confini nazionali e, dal tricolore che ha colorato i monumenti di tutto il mondo ai balconi trasformati in luoghi di condivisione, abbiamo l’immagine di un’umanità unita e solidale. 
Per questo quando tutto sarà alle nostre spalle dovremmo avere la forza e il coraggio per ridare valore e sostanza ad un’Unione Europea che non può più essere marginalizzata a mera struttura burocratica. 

Dovremmo riprendere con dedizione e visione il progetto di unire i popoli nella pace, nella tolleranza e nei diritti, facendo del mercato un mezzo e non un fine. 
Da questa emergenza ne usciremo con la voglia di abbracciarci, di incontrarci e non di alzare muri.

Quando tutto sarà finito saremo ancora più coscienti che da soli non ci si salva e che solo insieme si progredisce, ci si evolve, si affrontano le sfide e si vince.