Entro il 31 gennaio la Regione Campania doveva aggiornare il Piano Triennale di Prevenzione della Corruzione 2015-2017, ovvero lo strumento che definisce le strategie e di programmazione delle misure di prevenzione della corruzione a livello organizzativo. Ma a distanza di quasi tre mesi nessun atto è stato prodotto e comunicato ufficialmente. Un ritardo e un’omissione che non solo pesano sulla trasparenza dei processi burocratici, ma che rischiano anche di causare una sanzione amministrativa da parte dell’Autorità Nazionale Anticorruzione.
Le Istituzioni hanno il dovere di essere palazzi di vetro, trasparenti e senza alcuna ombra: ne va della credibilità della politica e della qualità della democrazia. Caldoro recuperi velocemente il ritardo accumulato su un tema così delicato, nell’interesse del prestigio e della onorabilità della Regione Campania.