Riforma del personale, anche il Tribunale di Napoli contro gli incarichi dirigenziali

La notizia pubblicata sul “Roma” di ieri serve a dimostrare plasticamente quanto inefficiente e inconcludente sia la riorganizzazione della macchina amministrativa voluta e annunciata in pompa magna dal Presidente Caldoro e dall’Assessore Sommese, e ancora non completata.

Altro che svolta epocale: finora sono riusciti solo a generare confusione e rallentamento delle attività, con alcuni settori strategici della Regione in condizione di vuoto amministrativo, privi di personale dirigente, o coperti con incarichi ad interim, anche in comparti chiave come la certificazione e la spesa dei fondi europei.

La creazione dei dipartimenti, poi, ha portato a un’ulteriore sovrastruttura gerarchica tra la politica e l’azione amministrativa, un appesantimento inutile e di segno totalmente opposto rispetto alle promesse di efficientamento e razionalizzazione della macchina burocratica.

Inoltre, la denuncia riportata ieri sul Roma e la lettera del Capo Dipartimento delle Risorse Finanziarie, Umane e Strumentali, Salvatore Varriale, confermano e certificano quello che avevo segnalato già tre anni fa, e cioè l’aggravio dei costi del personale. Una vera e propria truffa, con Caldoro e la sua Giunta che hanno moltiplicato a dismisura il numero del personale dei cosiddetti UDCP, spesso esterno, raddoppiando solo in quest’anno gli oneri per la Regione, a tutto danno di cittadini e imprese. Nella missiva datata 2 maggio 2014 e indirizzata al Capo di Gabinetto del Presidente della Giunta, Danilo Del Gaizo, si evince infatti che “la spesa per trattamenti economici individuali ed indennità spettanti al personale assegnato agli Uffici di Diretta Collaborazione del Presidente si è caratterizzata nel triennio appena trascorso per un trend crescente” ed è passata dai 2,6 milioni di euro del 2011 a 3,5 nel 2012, per balzare poi a 4,8 milioni nel 2013 e addirittura a oltre 7,7 milioni previsti nel bilancio 2014; una “entità di spesa che non risulta in linea con le logiche della spending review”, anche perché il personale potrebbe essere reimpiegato presso le strutture che lamentano carenze di responsabili.

Ecco l’articolo del Roma di oggi con la mia denuncia (e il tentativo di replica dell’Assessore Sommese):

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