Curioso che il presidente Caldoro debba ricorrere alle notti per approvare una riforma che poteva nascere in tempi più ragionevoli e soprattutto alla luce del sole, dopo due anni di promesse e annunci. Un’intesa che giunge in piena zona Cesarini, cioè all’ultimo secondo dell’ultimo giorno della nona proroga degli incarichi dirigenziali.

Le tensioni interne alla stessa Giunta dimostrano quanto la proposta del governatore e dell’assessore Sommese sia poco sensata: non c’è alcuna idea di modello organizzativo alla sua base, forse solo la necessità di sistemare le cose in vista della campagna elettorale costruendo una burocrazia funzionale al Presidente.

Ma non basta: l’approvazione di questa riforma rischia di aprire la strada a numerosi ricorsi da parte di chi vedrà mortificare la propria competenza, il proprio merito e la qualifica professionale a scapito di altri criteri di decisione. Con un unico effetto immediato: ingessare la macchina amministrativa regionale.