Strani giochi sulle partecipate. E procedure poco chiare in Digit Campania

Ho chiesto e ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione di un’audizione in III Commissione con le rappresentanze sindacali e soprattutto il governo regionale per fare il punto sull’applicazione della legge 15/2013 sulla razionalizzazione delle società partecipate del polo sviluppo, ricerca e ICT. Le preoccupazioni derivano dal fatto che siamo abbondantemente oltre i 90 giorni previsti per la predisposizione del piano industriale, con incertezza quindi sugli obiettivi della società e sul destino dei lavoratori, in alcuni casi privi da tempo di copertura di ammortizzatori sociali o addirittura senza stipendio da 10 mesi.

Nel frattempo, però, assistiamo a operazioni poco limpide, con ordini di servizio che nei fatti sembrano prefigurare i futuri assetti organizzativi dell’azienda, al di fuori e al di sopra delle più elementari forme di concertazione sindacale.

C’è poi il caso di Digit Campania, dove arbitrariamente si decidono quali contratti di collaborazione confermare e quali invece no. Nello specifico, dei 34 Co.Co.Pro. scaduti a dicembre 2013, solo 19 sono stati rinnovati fino al prossimo giugno, mentre per gli altri 15 nulla è dato sapere. Eppure, le commesse in essere garantiscono una copertura finanziaria che consentirebbe il rinnovo di tutti i contratti scaduti. Invece, Digit decide di scegliere secondo criteri assai discutibili sul piano della correttezza e della trasparenza.

Faccio di nuovo appello al Presidente Caldoro per far bloccare tutte le procedure anomale che sto denunciando e per far sì che nell’audizione di mercoledì gli assessori invitati, Martusciello e Nappi, partecipino dando conto del piano industriale e delle scelte strategiche che riguardano il nascente polo dello sviluppo e il destino dei suoi lavoratori.

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