Sul caso primarie il PD rischia la rottura

Questo è il testo della mia intervista al Roma di questa mattina.

«Se la vicenda di Antonio non è gestita con intelligenza si rischia la rottura»

«Antonio Bassolino va avanti anche perché continuano a suo e nostro giudizio i dispositivi dei provvedimenti della commissione per le primarie sono troppo approssimativi rispetto ai fatti assurti alle cronache nazionali».

A dirlo Antonio Marciano, questore alle Finanze del consiglio regionale della Campania.

«Sono andato a riprendermi dopo il post Bassolino in cui fa riferimento a quanto avvenuto in Liguria, quanto accaduto in un seggio di Lavagna. Nella decisione della commissione che ha annullato quel voto si scrive che “risultano gravi segnalazioni di due elettrici, e in particolari di una, che parla di euro versati a lei davanti al seggio ai fini del voto”», dice.

E allora perché a Napoli ci si è regolati in maniera diversa? «Questo andrebbe chiesto alla commissione provinciale, ma prima interrogherei i vertici nazionali del Pd, le cui dichiarazioni frettolose e inopportune prima che la commissione si potesse riunire inevitabilmente ha condizionato l’Organismo che è stato un semplice esecutore di volontà altrui. Non abbiamo avuto la possibilità di vedere i verbali dei seggi. Sono stati visti quando abbiamo lasciato il tavolo. Forse avremmo potuto notare qualche rilievo utile a fare chiarezza».

Bassolino, comunque, sembra intenzionato ad andare avanti… «Antonio ancora una volta propone una soluzione, ovvero che si rivoti nei seggi oggetto nei fatti che tutti a chiacchiere condanniamo. Anche perché chi dovrebbe avere interesse a togliere ombre è innanzitutto Valeria Valente. E con lei tutto il gruppo dirigente».

Ma lei ritiene plausibile l’ipotesi di un Bassolino pronto a varare una propria lista? «La dico molto velocemente. Il Teatro Augusteo di sabato è un grande spartiacque, perché non è mai stato affollato così per iniziative politiche. Bisogna tornare indietro quando esistevano altri partiti. Ad ascoltare e vedere quella platea si deduce che i cittadini sono più avanti rispetto ai dubbi che abbiamo, quelli di Antonio e anche di noi. Se la vicenda non viene gestita con intelligenza si può determinare una rottura».

Lei ha sostenuto Bassolino pur appartenendo alla corrente che fa riferimento a Orfini e Orlando… «L’ho fatto con convinzione parlando per tempo ad Orlando, Verducci e Orfìni e poi ai riferimenti territoriali spiegando, ma torniamo ad ottobre scorso, che quando non c’erano altre candidature quella di Bassolino era aggettivamente la più forte. Aggiunsi anche se mi guardavano meno convinti, che Antonio era quello più avanti nel rapporto con la città sia per il lavoro messo in campo che per l ‘offerta politica. E il risultato lo conferma».

Paradossalmente rischiate di spianare la strada a de Magistris verso la riconferma… «Questa è l’unica cosa che preoccupa noi e Bassolino, che non è prigioniero della sua frustrazione come dice il sottosegretario Migliore. Altrimenti, tutta questa storia meriterebbe ben altro finale…».

Intervista Roma by AntonioMarciano

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