Autorità Portuale, Regione Campania e Comune di Napoli si attivino immediatamente per verificare se ci sono ancora le condizioni per candidare lo scalo partenopeo alla demolizione del relitto della Costa Concordia.
Condizione primaria resta comunque la predisposizione di un progetto che risponda ai parametri ambientali, di sicurezza e di economicità individuati da Costa Crociere, e che metta in luce le caratteristiche tecniche e infrastrutturali del Porto di Napoli. In breve, quello che doveva esser fatto nei mesi scorsi e che invece è rimasto solo negli annunci e negli intenti.
Una volta provveduto a recuperare questo ritardo, potremmo chiedere al Ministro dell’Ambiente di favorire il rapporto con Costa Crociere per l’accoglimento, seppur in extremis, della candidatura del Porto di Napoli, contando sul fatto che il bando, nonostante la dimensione internazionale, non sembra presentare termini temporali eccessivamente perentori.
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