Da tre mesi incalzo l’assessore ai trasporti per avere risposte ufficiali sull’anomalo fallimento dell’Eavbus, senza ricevere alcuna replica alla mia interrogazione. Ora, Sergio Vetrella pubblica sul suo blog i presunti esiti dell’inchiesta interna alla holding Eav, dimostrando un evidente disprezzo per le sedi istituzionali. Un tentativo che ha solo l’apparenza di una operazione trasparenza, perché mira invece a celare le carte e a confondere le acque. Dove sono gli atti ufficiali della Commissione d’inchiesta che ho richiesto? Cosa c’è scritto su quei documenti? Su quali basi si giunge all’individuazione di responsabilità?
Assessore e governatore continuano nella loro affannosa ricerca di alibi e capri espiatori. Prima i lavoratori, lasciati soli a gestire, tra disservizi e disagi, le lamentele e la rabbia degli utenti. Ora tocca ai manager, da loro stessi scelti: Roberto Pepe è il primo bersaglio. Nello Polese, che ha capito l’antifona, ha provato a giocare d’anticipo, alzando un polverone con le sue dichiarazioni. Ma la responsabilità, in questo ambito, è chiara ed evidente, ed è tutta addossata a questa giunta che governa da tre anni e mezzo la Regione.
La loro inesistente azione politica sta mettendo a rischio trasporto pubblico locale, posti di lavoro e ora anche l’incolumità dei passeggeri. L’episodio dell’altro giorno, con un treno della Circumvesuviana andato in fiamme, è gravissimo e solo per fortuna non ha provocato vittime. Se fosse capitato sotto una galleria, parleremmo oggi di tragedia. L’unica possibilità per scongiurare il fallimento della Eav holding è che Regione e Governo si esprimano al più presto sul piano di rientro presentato cinque mesi fa dal commissario Voci. Nel frattempo, si recuperino le risorse necessarie per garantire la manutenzione ordinaria e straordinaria dei mezzi e dare almeno un primo segnale di attenzione al sistema di trasporto pubblico regionale.
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