Napolitano ha scelto, sarà Enrico Letta a tenere le redini del prossimo Governo.

Letta è un volto giovane, un uomo autorevole, da sempre impegnato ai vertici del Partito Democratico, con esperienza istituzionale ai ministeri delle Politiche Comunitarie, durante il primo mandato di Massimo D’Alema nel 1998 (Enrico aveva 32 anni), e nel 2000 quello dell’Industria, Commercio e Artigianato.

Ha tutte le qualità per essere un leader, avendo dedicato a quella che sarebbe diventata l’Unione Europea i suoi studi e molte delle sue pubblicazioni (la sua infanzia a Strasburgo sembra quasi un segno del destino). E soprattutto un leader adatto a questo momento storico, grazie alla sua spiccata attenzione agli aspetti economici nazionali ed internazionali.

Se è vero che il mito degli “uomini della Provvidenza” si è rivelato assolutamente falso dopo la recente (e catastrofica) esperienza Berlusconiana, è anche vero che abbiamo bisogno di uomini di qualità che sappiano coordinare un’azione di governo condivisa e mirata. Letta ha tutti i requisiti per farlo.

Ha dalla sua parte anche un altro elemento, di assoluta importanza: quello della novità, requisito fondamentale per convincere e ottenere fiducia in un Paese che ha sete di cambiamento e di volti giovani (Letta ha 46 anni).

Insomma, gli auspici sono buoni.