Il Pd e il Centrosinistra ci riprovano…questa volta insieme

Non vive un momento facile il Partito Democratico, così come non lo vive soprattutto il Paese.Avanza forte una richiesta di cambiamento.

A chiederlo sono i cittadini, gli elettori, di ogni schieramento. Moltissime sono le sfide del Paese:dagli investimenti al tessuto produttivo al sostegno degli ammortizzatori sociali, passando per una fiscalità più equa, ad un’attenzione maggiore per i giovani, al contrasto della povertà.

Il disagio interno al Partito Democratico manifestatosi soprattutto durante queste tribolati scrutini per l’elezione del Presidente della Repubblica porta alla luce due problemi differenti: il primo è legato alle modalità decisionali; il secondo entra nel merito delle scelte, riguarda la qualità delle stesse.

Per quanto riguarda il metodo decisionale, sicuramente vi sono motivi di scontento fondati per molti iscritti al Pd. La qualità e la vita della democrazia interna al PD è tema congressuale.

Nel mentre, relativamente alla qualità delle scelte del Partito, bisogna necessariamente sottolineare come era doveroso fare di più per individuare soluzioni istituzionali in grado di rispondere alle nuove domande poste dagli elettori: età anagrafica e “novità”.

Adesso è il nome di Romano Prodi a riscuotere l’appoggio unito del Centrosinistra: unico candidato ad aver interrotto in due occasioni il Ventennio Berlusconiano, protagonista di una fase di stretta collaborazione con ogni strato sociale, ed in forte relazione con ogni livello territoriale e istituzionale, forte del prestigio internazionale riscosso grazie alla sua partecipazione da protagonista alle politiche europeiste probabilmente più feconde che io ricordi.

Si poteva fare di più? Forse, ma in questo momento unire il PD e con più forza provare a convincere il Parlamento sono due buoni risultati. Vediamo…….

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