In questi giorni,la Gorista recapitando ai clienti dei Comuni dell’Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano bollette con le quali chiede il recupero di somme relative agli anni 2006 – 2011 per un non meglio specificato adeguamento tariffario. Nella stessa bolletta, la società spiega solo che questa misura si è resa necessaria “a causa dell’inadeguatezza delle tariffe deliberate in passato dall’Assemblea dell’Ente d’Ambito Sarnese Vesuviano”, che “non assicuravano la copertura dei costi di gestione, con la conseguenza che l’azienda ha maturato una significativa esposizione debitoria”.
Questa operazione fa sorgere più di un dubbio: innanzitutto, è possibile pretendere oggi, nel 2014, somme di denaro per modifiche a tariffe applicate e riscosse in anni passati? E poi, non sarebbe atto dovuto comunicare anche il quadro economico complessivo di questa decisione? C’è insomma una grave carenza di informazioni, contraria alla normativa sulla trasparenza relativa ai pubblici servizi.
L’unica concessione che Gori ha contemplato è stata la diluizione dell’importo dovuto in 4 rate annuali, con il paradossale risultato che in alcuni casi l’adeguamento risulta più caro del 100 per cento rispetto a quanto sborsato dagli utenti in quegli anni. È facilmente immaginabile cosa possa significare corrispondere a questo ulteriore salasso per le nostre famiglie, già fortemente provate dalla crisi e dalla fase recessiva.
Penso sia opportuno e urgente che la Gori proceda a una valutazione di segno diverso di tutta questa operazione. E sono certo che i sindaci dei Comuni interessati faranno sentire la propria voce.
Ecco alcuni pezzi dalla stampa:
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