Il villaggio preistorico di Nola e le priorità di chi governa

Ancora una volta sono bastati pochi giorni di pioggia per mettere in pericolo il villaggio preistorico di Nola. E così, sembra, in Regione hanno finalmente deciso di darsi una mossa, individuando le fonti di finanziamento per accelerare le indagini geologiche e archeologiche e bloccando la falda acquifera che rischia di allagare il villaggio. Poi, una volta completata la messa in sicurezza, bisognerà pensare a come valorizzare il sito, aprendolo alle visite e inserendolo stabilmente in un percorso che turistico che comprenda anche tutti gli altri siti archeologici dell’area. Ma bisogna fare presto. È ormai da più di due anni che denunciamo lo stato degli scavi e il rischio di allagamento e la Giunta Caldoro, al di là di annunci e promesse di intervento, ancora non ha fatto nulla. Non si può pensare che, così come a lungo è stato per Pompei, la soluzione sia sperare che non piova. La nostra regione, il nostro Paese, meritano un’attenzione diversa alle loro ricchezze. E non è solo questione di crisi economica.

In tempi di difficoltà economica non si smette di spendere tout court – come hanno fatto al Governo prima Berlusconi e poi Monti, e come continua a fare in Campania Caldoro – ma si stabilisce una scala di priorità. E la cultura, i nostri beni artistici, architettonici e archeologici, devono essere in cima a quella scala. È quello che il PD ha sempre fatto e che continuerà a fare quando, tra pochi giorni, sarà alla guida del Paese. E quando, tra poco, pochissimo, riprenderà anche il timone della nostra regione.

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