In Irpinia vogliono cercare il petrolio. E Caldoro che fa, autorizza le perforazioni?

Al Presidente della Giunta regionale
All’Assessore all’Ambiente
Al Consigliere delegato alle Attività produttive
Loro Sedi

Oggetto: Interrogazione a risposta scritta(art 75 Regolamento del Consiglio regionale) a firma
dei consiglieri Umberto De Basso De Caro-Rosetta D’Amelio-Antonio Marciano relativa alla
valutazione d’impatto ambientale richiesta dall’Italmin Exploration per pozzo esplorativo nel
territorio del Comune di Gesualdo(AV)

I sottoscritti consiglieri regionali Umberto De Basso De Caro,Rosetta D’Amelio, Antonio Marciano

Premesso:

-che il settore competente rationae materiae della Regione Campania ha istruito e sta portando
a compimento le procedure relative alla valutazione d’impatto ambientale richiesta dall’Italmin
Exploration s.r.l. e dalla Compagnia Generale idrocarburi s.r.l.,contitolari della correlata
decretazione rilasciata dal Ministero per lo sviluppo economico,per l’accertamento, mediante
l’attività di scavo di un pozzo esplorativo nel territorio del Comune di Gesualdo(AV),della presenza
di idrocarburi liquidi o gassosi;

-che l’area interessata dalla predetta ricerca, con epicentro nella valle del Fortore, è vasta 698,50
chilometri quadrati e ricomprende 47 Comuni, ricadenti nelle Province di Avellino e di Benevento;
un’area, è opportuno sottolineare, di straordinario valore per la ricchezza umana dei suoi abitanti,di
riconosciuto pregio paesaggistico-ambientale, di notevole importanza per le produzioni tipiche
campane,di enorme significato per il patrimonio artistico-culturale, dove s’incrociano i Regi
Tratturi della transumanza più antica,bovini di razza pregiata, prodotti della terra di un’eccellenza
assoluta e torroncini, come quelli di San Marco dei Cavoti,famosi in tutto il mondo. Un’area,
infine,fondamentale per la tutela della biodiversità,per la salvaguardia dell’intero ecosistema
campano e dalle peculiari caratteristiche idrogeologiche e sismogenetiche in grado di originare
sismi di magnitudo elevata;

-che diversi,illuminanti e recentissimi studi scientifici, in particolare, quelli relativi ai nessi esistenti
tra salute umana e del vivente non umano,tutela e valorizzazione del territorio e attività, seppure
esplorative,come quelle relative alla ricerca di idrocarburi e/o perforazioni petrolifere(Vedi atti
del convegno su: Tutela del territorio tra petrolio, acqua e sismicità in alta Val d’Agri-Viggiano
19 gennaio 2013) hanno evidenziato l’incompatibilità tra sfruttamento intensivo del sottosuolo e
dignitosa qualità della vita per le attuali e future generazioni;

-che la tratteggiata incompatibilità, al di là del principio di cautela, è oggettivamente destinata
a crescere in modo esponenziale in un’area, qual è quella della Valle del Fortore e del
Cratere,epicentro da quattro secoli di numerosi terremoti disastrosi e tragici negli effetti prodotti
sull’ambiente,l’agricoltura, il già fragile sistema produttivo, il patrimonio artistico-culturale e la vita
umana;

– che esteso è il dissenso e diffusa è la preoccupazione delle istituzioni rappresentative(Provincia
di Avellino-Sindaci,etc) e delle comunità locali per i descritti rischi e per l’assoluta insignificanza
economica, anche dal punto di vista delle prospettive di sviluppo dell’area interessata, qualora d
ovesse essere autorizzata qualsivoglia attività di perforazione e successiva estrazione di idrocarburi;

– che nelle moderne democrazie, come tutto intorno a noi ci sta dicendo, è impensabile, se non
attraverso l’uso di strumenti coercitivi, qualsivoglia idea di modificazione dei tratti distintivi di
un territorio senza l’integrale rispetto della storia e della memoria dei luoghi e il coinvolgimento,
il consenso e la partecipazione democratica, attiva e responsabile, degli uomini e delle donne
direttamente interessati a scelte attraverso le quali si sostanzia il farsi concreto della loro vita e il
destino della propria terra;

-che il futuro della nostra regione, come di tante parti del mondo, reclama una radicale
ridefinizione, pena l’infarto ecologico del pianeta, delle politiche energetiche nazionali,tra l’altro,
poste a fondamenta della rilasciata decretazione da parte del Ministero per lo sviluppo economico
all’Italmin Explorer e alla Compagnia Generale idrocarburi; ridefinizione che deve essere, sempre
di più, orientata nella direzione di favorire e facilitare l’espandersi della cosiddetta green e white
economy;

Considerato:

-che la ridefinizione e rivisitazione critica delle politiche energetiche nazionali, in grado di garantire
il fabbisogno del Paese, sia sotto il profilo ecologico che finanziario, passano attraverso gli esiti
della imminente consultazione elettorale, per il rinnovo del Parlamento italiano, e della diveniente
sentenza della Corte Costituzionale in ordine al conflitto d’attribuzione sollevato dalla Regione
Basilicata, per materia analoga a quella qui trattata;

Interrogano le SS.LL. per sapere qual è l’orientamento del Governo regionale nella rappresentata
questione e se non ritengono, se nulla osta, posporre, fornendo nel caso precisi indirizzi ai
competenti uffici, le determinazioni relative alla valutazione d’impatto ambientale di cui trattasi.

Napoli 12 febbraio 2013

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