Napoli: a crollare questa volta è la fiducia

Mi sono già espresso sull’insofferenza della città di Napoli (leggi il post precedente) nei confronti di un’Amministrazione sorda, ma è con sgomento che guardo le immagini dei maggiori quotidiani: gli scontri davanti palazzo San Giacomo sono un fatto tremendo.

Partendo dal presupposto che ricorrere alla violenza, da qualsiasi parte provenga, sia sempre un comportamento da condannare fermamente, le cariche di oggi non hanno investito il proletariato urbano o esponenti di aree della marginalità note a questa città, bensì i rappresentanti prevalentemente del ceto medio, ovvero un folto gruppo di commercianti della zona di Chiaia. Se addirittura i lavoratori autonomi arrivano ad un livello tale di esasperazione da richiedere l’intervento deciso delle autorità vuol dire che qualcosa non va.

E i fatti vanno sommati a quelli di ieri, che già hanno visto gli operatori delle cooperative sociali dar vita ad una manifestazione di protesta carica di tensione.

Piazza Municipio è diventato un tempio di esasperazione.

Il punto è che un errore, se portato avanti senza confronto e senza passi indietro per eccesso di protagonismo, può diventare sconsideratezza.

Relativamente ad oggi, non aver ascoltato prima le già insistenti richieste da parte degli esercenti del quartiere improvvisamente catapultati nella Ztl di Napoli si è rivelato un gesto dalle conseguenze drammatiche, e gli scontri testimoniano che non saranno di certo i correttivi applicati (troppo tardi) a recuperare la fiducia dei cittadini nella Giunta de Magistris.

Si sgretola sempre più il rapporto tra l’Amministrazione locale e i napoletani, quel rapporto costruito sul terreno assai friabile delle grandi promesse, raramente mantenute, dell’uomo solo al comando, di un’idea troppo spicciola della democrazia, che invece vive di confronto e di ascolto.

Contatti

Ciao, hai un idea o una proposta, o semplicemente un feedback sul mio lavoro. Scrivimi e il prima possibile sarà in contatto con te.