Questa mattina, durante i lavori della VI Commissione del Consiglio Regionale (Politiche Sociali, Istruzione e Cultura, Ricerca Scientifica), ho presentato la mia proposta di legge per la “istituzione di un fondo per i figli di vittime di incidenti sul lavoro”.
Credo sia una vicenda di grande importanza culturale e sociale, che deve vederci interpretare il tema della sicurezza come il principale investimento verso il mondo del lavoro.
La proposta di legge è in favore di figli di genitori deceduti a seguito d’incidente sul lavoro, residenti in Campania al momento dell’evento, e dà diritto al rimborso di “tutte le spese per l’iscrizione e la frequenza a servizi socio-educativi per la prima infanzia, scuole d’ogni ordine e grado, pubbliche, pareggiate, parificate e private legalmente riconosciute, ivi comprese università e corsi di formazione professionale”, come si legge nel testo.
Già per quest’anno sarà previsto uno stanziamento di 100mila euro.
Vogliamo offrire un contributo ai figli delle vittime di incidenti sul lavoro, per sostenerli innanzitutto nel loro percorso formativo, perché un evento così drammatico rischia di avere un forte impatto sul loro percorso di crescita. È chiaro che non si tratta di risarcimento, ma di un aiuto per i ragazzi e per le famiglie che hanno subito il lutto, per alleviare le conseguenze e i disagi economici che ne derivano.
In questi anni in Campania si è purtroppo mantenuto alto il numero di incidenti mortali, come certificato dalle stime ufficiali dell’Inail: 72 episodi nel 2010, 62 nel 2011, 58 nel 2012, 46 nel 2013 e 58 nel 2014. E secondo le rilevazioni dell’Osservatorio indipendente di Bologna sulle morti bianche, quest’anno siamo già a 41 eventi luttuosi.
Per questo, anche venendo incontro alle richieste degli Enti locali e dei sindacati, ritengo sia doveroso che le Istituzioni assicurino un sostegno costante alla formazione di chi ha subito una perdita ed un lutto così grave e cosi ingiusto.
Come ha ribadito di recente il Presidente della Repubblica Mattarella, le morti sul lavoro restano inaccettabili e non possiamo consentire alcun cedimento nel livello di attenzione che deve caratterizzare, sempre e comunque, l’impegno per la diffusione della cultura della prevenzione e della tutela della salute dei lavoratori.