Il quasi scaduto Presidente Caldoro si rassegni: non riuscirà a zittirci e a impedirci di denunciare lo sfascio attuale del trasporto pubblico in Campania, conseguenza dell’incapacità politica del duo Caldoro e Vetrella. L’unico dato certo è che oggi in regione viaggia solo la fantasia del Governatore.
È evidente che a Caldoro crea imbarazzo rispondere nel merito delle questioni, e perciò preferirebbe zittire le voci che cercano di ristabilire una verità contro la sua propaganda elettorale. Basta guardare i dati: secondo l’Associazione Nazionale delle Aziende Trasporto (ASSTRA), dal 2010 la Campania è la Regione che in Italia ha tagliato di più le risorse al settore rispetto a tutte le altre; il crollo dei passeggeri, con 600mila persone lasciate a piedi ogni giorno rispetto al 2010, come risulta dall’ultima rilevazione effettuata dal Consorzio Unico Campania; l’impennata dell’evasione, arrivata quasi al 30 per cento; la conseguente diminuzione degli introiti per le aziende di trasporto, dagli oltre 156 milioni di euro del 2010 ai 135,7 milioni incassati nel 2013, nonostante i vari aumenti di prezzo del biglietto, +23,75% tra 2010 e 2014, che hanno colpito le tasche dei cittadini in questi anni di amministrazione di centrodestra, in ultimo col Tic. Questa è la vergogna per la quale scusarsi con cittadini e pendolari della nostra regione.
Caldoro non è nelle condizioni di distribuire giudizi o assegnare patenti, e se avesse avuto sensibilità istituzionale e rispetto del ruolo del Consiglio avrebbe ascoltato la nostra voce e i nostri suggerimenti anche in Aula, ad esempio nei cinque consigli monotematici richiesti dalle forze d’opposizione per discutere delle mozioni di non gradimento dell’assessore Vetrella e dello stato del trasporto pubblico in Campania, ai quali è risultato sempre assente.