Una buona notizia

Il villaggio preistorico di Nola non sarà più sotterrato. Finalmente, dopo il tavolo tecnico di ieri, Soprintendenza e Regione hanno trovato la quadra. Si è deciso di ricoprire con una sostanza chimica impermeabile le tre capanne sommerse preservandole dal fango della falda facendo ricorso ai sub archeologi (questo intervento ad opera della soprintendenza) e di isolare la parte degli scavi con la realizzazione di un intervento pilota da parte dell’Arcadis (quest’ultimo su iniziativa dell’assessorato ai lavori pubblici). Dopo tempo, quindi, una soluzione è stata trovata, mi permetto di dire anche grazie alle pressioni che il PD ha esercitato nei confronti della giunta regionale e della soprintendenza.  Ero e rimango convinto che un’alternativa al sotterramento della storia e della cultura possa esserci. Questo vale per il Villaggio di Nola, come per quello di Longola a Poggiomarino come per tutti i ritrovamenti fatti a Palma Campania, Roccarainola, Saviano, Cimitile, San Paolo Belsito. Tutta quest’area è attraversata da un’enorme falda acquifera resa ancora più problematica a causa dei grandi insediamenti commerciali che sull’intero territorio sono stati realizzati nel corso del tempo. Detto questo io ripropongo la sfida: può la giunta regionale misurarsi con la definizione di un “grande progetto” che metta in sicurezza e valorizzi unendo in un unico percorso i tanti ritrovamenti dell’età del Bronzo Antico? Le risorse ci sono, basta utilizzare quelle europee ancora non programmate. Servono idee , progetti e visione strategica.

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